Descrizione Habitat
La duna di Cala del Cefalo ha una straordinaria importanza ecologica in quanto è una delle poche rimaste in Italia ove è possibile osservare tutti i microambienti che caratterizzano un sistema dunale integro. Essa è fondamentale anche nella dinamica costiera proteggendo la spiaggia dall’erosione, ed è costituita da importanti habitat che accolgono una varietà di specie di flora e fauna molte delle quali rare e protette. In poche decine di metri troviamo diverse fasce vegetazionali, come evidenziato dal transetto vegetazionale sottostante:
(A) spiaggia nuda dove è possibile trovare l’habitat tutelato 1210 “Vegetazione annua delle linee di deposito marine”. (B) duna bianca embrionale, corrispondente all’habitat tutelato 2110 “Dune mobili embrionali”. (C) duna grigia cespugliosa, corrispondente all’habitat tutelato 2250* “Dune costiere con Juniperus spp”. (D) duna boscata, corrispondente all’habitat tutelato 2270* “Dune boscate con Pinus pinea e/o Pinus pinaster”. (E) retroduna con laguna costiera e vegetazione tipica delle zone umide. Questi habitat rappresentano associazioni vegetali (insieme di piante di specie diverse adatte a vivere in un determinato ambiente) e si distribuiscono in fasce parallele man mano che ci si allontana dalla linea di battaglia; e sono “Prioritari”, ossia rischiano di scomparire nel territorio europeo e verso i quali la Comunità Europea ha una responsabilità particolare per favorire la rapida attuazione di misure volte a garantire la conservazione. Cliccando sulla sezione “Habitat” potrete identificare e conoscere da vicino le varie associazioni che compongono il sistema dunale di Cala del Cefalo.
Habitat di interesse comunitario segnalati nella Scheda Natura 2000 del SIC “Scoglio del Mingardo e spiaggia di Cala del Cefalo” (cod. IT8050041). Spiaggia del Mingardo e Scoglio di Cala del Cefalo!
1210 – Vegetazione annua delle linee di deposito marine: Questa vegetazione effimera non si instaura sul rilevato dunale, ma tra i depositi marini rilasciati sull’arenile dal moto ondoso, in prossimità della battigia dove il materiale organico portato dalle onde si accumula e si decompone creando un substrato ricco di sali marini e di sostanza organica in decomposizione. L’habitat è diffuso lungo tutti i litorali sedimentari italiani e del Mediterraneo dove si sviluppa in contatto con la zona afitoica, in quanto periodicamente raggiunta dalle onde, e, verso l’entroterra, con le formazioni psammofile perenni.
2110 – Dune mobili embrionali: E il tratto di duna più prossima al mare ed è caratterizzata da terofite alo-nitrofile, piante annuali che prediligono i suoli sabbiosi ricchi di materiale organico spiaggiato dalle onde. L’habitat è determinato dalle comunità pioniere di copertura più o meno elevata. I venti forti e le burrasche determinano instabilità della vegetazione che viene sostituita parzialmente da terofite provenienti dalla vegetazione che colonizza la prima parte della spiaggia.
2120 – Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche): L’associazione tipica è lo Sporobolo arenarii-Agropyretum juncei, formazione semistabile costituita da gramigna delle spiagge (Sporobolus pungens), agropiro iunceiforme (Agropyron junceum ssp. mediterraneum), graminacea stolonifera, tipicamente psammofila, che consente l’edificazione delle dune.
2270: Dune boscate con Pinus pinea e Pinus pinaster: Nelle aree post-dunali, il suolo più ricco quindi capace di trattenere più acqua ha consentito alle piante silvestri di avviare un processo di “successione” verso associazioni più stabili ed evolute come la fustaia disetanea, che sulla duna di cala del Cefalo è rappresentata dal pino d’Aleppo Pinus halepensis con sottobosco a Juniperus phoenicea che riveste circa 8,5 ha di superficie.
1240 – Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee (con Limonio spp. endemico): Tale vegetazione è caratterizzata dalla presenza di specie dall’elevato rilievo conservazionistico e biogeografico, favorita dal relativo isolamento ecologico di tali ambienti.Le specie di maggior rilievo segnalate all’interno del SIC, infatti, sono tutte tipiche di ambienti costieri rocciosi (Primula palinuri, Dianthus rupicola, Limonium remotispiculum, Centaurea cineraria ssp. cineraria).